“Chiedere un contributo per la costruzione di un disegno che trova, nell’intervento altrui, la sua vera forma. Una rappresentazione di tratti, evoluzioni e mestieri all’interno dei quali l’esperienza si rivela una delle possibili estensioni della voce, generando accenti e conversazioni. L’immagine inizia a comporsi rivolta verso molteplici rotte. E’ quasi figura, ma anche un luogo dove si consuma la figura stessa”.
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Da questa suggestione ha inizio il viaggio di Fattidarte, incontro al Paese di Mondaino, scenario all’interno del quale si svolge l’opera relazionale Il Grande gioco dell’Arboreto, realizzata durante la residenza per artisti Agorakajskene nel Teatro Dimora – L’Arboreto, nel 2008, a cura del gruppo Nanou.
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Concept
Una parte del gioco, una parte di me;
Passarsi un oggetto, cambiarsi un valore, barattare visioni;
Conoscere le istruzioni di un gioco, i paesaggi di un territorio;
La domanda come elemento-guida di svago, dalla routine dell’indiscusso;
Il gioco come ri/creazione e conoscenza;
Mettere in gioco un’impressione che qualcun altro ripeterà diversa.
Il concept/regolamento pensato per il Grande Gioco dell’Arboreto di Mondaino ha origine ed è stato formulato in base ad un’idea di scambio possibile tra più e molteplici ruoli sociali. Il gioco in questione ne presenta otto:
– 4, residenti artisti del Teatro Dimora l’Arboreto di Mondaino;
– 4, residenti abitanti del paese di Mondaino;
Il paese di Mondaino è dunque il contesto che li ospita così come lo sfondo da percorrere per arrivare alla fine del gioco.
Lo scambio, struttura del gioco, è avvenuto sotto forma di baratto. Gli elementi sono carte ed indizi. Ogni ruolo corrisponde ad una carta che diventa elemento e personaggio del gioco stesso. Il baratto, che smuove la relazione, mette in gioco un oggetto donato da ciascun personaggio. L’oggetto è una domanda (carta) scoperta, è un contributo che svela un significato. E’ un bene da consegnare all’altro con un plus-valore inestimabile e discutibile, in cambio di un feedback generato anch’esso da un prezzo stabilito in termini di valore personale e non di denaro.
L’oggetto, insieme al suo significato, diventa contenuto, immagine e carta di questa compravendita di beni e valori.
La posta in gioco è alta.
Il fine, per arrivare alla soluzione* del gioco, è quello di combinare le 16 carte, distribuite ai 4 partecipanti (o gruppi), ad inizio partita; cercare di scoprire le giuste associazioni (conservate all’interno di una busta, consultabile solo alla fine) attraverso degli indizi o segnali di significato, trovati durante il tragitto.
Il termine è “visitare una distanza”.
*La soluzione è una ricerca che documenta un’indagine sviluppata durante il periodo 21/31 agosto 2008, che non esclude incastri e corrispondenze altre.
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Elementi del gioco
- Tavoliere su cui è raffigurata la parte medievale della città di Mondaino.
- n°16 carte raffiguranti gli artisti in residenza al Teatro Dimora l’Arboreto di Mondaino.
- n°16 carte raffiguranti gli abitanti di Mondaino, partecipanti al baratto.
- n°16 carte raffiguranti gli oggetti, donati dagli artisti in residenza al Teatro Dimora l’Arboreto di Mondaino, agli abitanti di Mondaino.
- n°16 carte raffiguranti gli oggetti donati dagli abitanti di Mondaino, agli artisti in residenza.
- n°16 carte contenenti gli indizi.
- Foglio con la combinazione/soluzione.
- n°1 dado.
- n°4 pedine di colori differenti.
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Regolamento
Numero massimo di 4 giocatori/gruppi.
- Si distribuiscono le carte ad ogni giocatore/gruppo. Per ciascun giocatore/gruppo: n°4 carte artisti; n°4 carte oggetti artisti; n°4 carte abitanti; n°4 carte oggetti abitanti.
- Si tira il dado: chi ottiene il numero più alto dirige la partita. Si posizionano le 4 pedine nella casella di inizio e si da il via al gioco.
- Il primo giocatore lancia il dado e muove la propria pedina.
- L’obiettivo di ciascuno è quello di raggiungere le caselle contenenti le carte con gli indizi.
- Il giro continua in senso orario fino a che tutti i giocatori completano il percorso arrivando alla casella Fine.
- Il primo giocatore/gruppo che arriva alla casella fine, ipotizza la combinazione dell’appartenenza degli oggetti e del baratto avvenuto, dichiarandola a tutti. Se, consultando il foglio della combinazione esatta, il giocatore si rende conto che l’ipotesi è errata, questo dovrà abbandonare la partita, e potrà rientrare solo in caso in cui gli altri partecipanti diano anch’essi una combinazione sbagliata.
- Il gioco viene vinto dal giocatore/gruppo che riesce ad indovinare la combinazione esatta.
Tavoliere e Partita tra Artisti e Residenti in Piazza a Mondaino. Ph: Fattidarte
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Dal 2006 al 2010 il collettivo Fattidarte (www.fattidarte.com), fondato da Laura Alba, Massimiliano Di Franca, Damiano Stingone e Mariolina Viviano, ha portato avanti un lavoro di ricerca legato al sociale e alle potenzialità del tessuto urbano di appartenenza e non. Frequentanti l’Accademia di Belle Arti di Catania i quattro componenti smossi dal desiderio di approfondire con la pratica in campo gli aspetti teorici dei loro studi, trovano nel confronto la chiave per arrivare a parlare di condivisione attraverso l’arte. Durante gli anni di attività il collettivo si è interessato alla public art e all’arte relazionale progettando interventi in site specific, come nel caso della I Biennale d’arte Pubblica di Carugate con l’opera “A Carugate” o nel 2008 presso il Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma con l’Installazione “C’era una volta…la tua storia”. Attualmente ..
Laura Alba vive a Roma e lavora come Video Designer per cinema e TV.
Massimiliano Di Franca è artista e vive e lavora e Roma.
Damiano Stingone è un freelance graphic designer e vive a lavora a Berlino (D).
Mariolina Viviano vive a Viborg (DK) e si occupa di animazione in stop motion.