Introduzione all’ascolto
Lo sciame è un essere aperto, composto di api, meteore, scosse, o particelle. Lo sciame è movimento del cambiamento delle api che lasciano l’alveare per formare una nuova comunità. É movimento incessante della Terra che trema e vibra di trasformazione. É quello di meteore che procedono a velocità simili su orbite parallele, sino a esplodere in una pioggia di stelle cadenti. É il movimento delle particelle che continuamente attraversano la materia tutta in eventi continui. Sciamare è movimento vibrante della vita, che rompe ogni categoria e ogni definizione. Così che prima e oltre ad essere umani siamo sciami di sciami, composti di tutti gli esseri che vivono insieme, dentro, e intorno a noi.
Il 17 febbraio 2021 per il compleanno della Rete Nazionale Beni Comuni Emergenti e ad Uso Civico, è andata in onda sulle frequenze di Radio Virus (Milano), Coloradio (Bari), Radio Wombat (Firenze), la Super Sciame Dance della Rete, corpo sonoro che attraversa lo spazio da nord a sud, performance radiofonica / playlist musicale / archivio e creazione sonora in progress dove le persone scelgono i pezzi che vogliono ascoltare e ballare, in un montaggio che raccoglie materia, scambio, e desideri della Rete intorno al miele comune che le comunità fabbricano insieme.
Le api ispirano la Super Sciame Dance per il loro vivere interspecie prezioso e generativo, per le loro modalità comunitarie, la loro realtà sonora e le loro danze legate al nutrimento collettivo e all’abitare, per il loro essere sciame moltiplicatore ancor prima che alveare. Osservarle ci aiuta a domandarci – Che cos’è il nostro miele? Cosa ci nutre, cosa ci muove, cosa ci fa sentire ancora e ogni volta che l’avventura collettiva ha ancora senso e che ci dà senso?
Da queste domande è partito nell’estate 2020 il percorso partecipativo della Super Sciame Dance della Rete, un processo di ricerca e creazione sviluppato da Studiovuoto nella Rete durante la crisi pandemica da Covid-19 attraverso scambi a distanza di voci, suoni, scritti, frammenti audio, poesia sonora, materiali d’archivio, field-recording e creazioni sonore originali. La domanda centrale attorno a cui ruota il lavoro di Studiovuoto nella Super Sciame Dance è – Che cos’è il miele di una comunità? – , domanda comune al processo sviluppato sino a qui anche in altri luoghi e capitoli (Barcellona, Pievebovigliana), e che nella Rete assume forza diretta di filo rosso condiviso, ronzio in perenne costruzione.
La sensazione non appartiene al corpo che la genera, non ha limiti, non ha confini, appartiene al mondo, e lo modifica. Dopo un anno di distanziamento fisico volevamo ritrovarci insieme nel corpo dell’etere e danzare forte l’alveare come le api. Partire dal corpo e dal corpo poetico, nella danza collettiva che assapora ed esulta il miele che facciamo insieme come comunità, generare nutrimento e nuova energia reciproca, nell’alleanza con la Terra e tra tutti gli spazi e realtà diverse e preziose con cui abbiamo la fortuna di nutrirci e fare nuovo spazio ogni giorno.
Super Sciame Dance della Rete
creazione sonora (2020-2021)
1h 15 min
di Studiovuoto nella Rete Nazionale Beni Comuni Emergenti e ad Uso Civico
La Super Sciame Dance della Rete è realizzata da Studiovuoto nella Rete Nazionale Beni Comuni Emergenti a Uso Civico come festa sonora dell’alveare comune assieme alle comunità delle api mediterranee, dei fiori e delle specie compagne che hanno ronzato con noi, al contributo di alcun* umani* di cui sono citati, letti e risuonati testi e canzoni, e a quello di tutt* coloro che hanno contribuito con il loro miele al miele comune; ringraziamo Dj Cris, DJ Turollas, Illàchime quartet e Fabrizio Elvetico, Valeria Muledda, Christoph Pennig, The Cleopatras, Teckno Nadia, l’Amata Rossa, assieme a Radio Virus, Coloradio, e Radio Wombat.
La Super Sciame Dance della Rete nasce in occasione della progettazione laboratoriale del tavolo di depatriarcalizzazione della Rete per l’Assemblea Nazionale del 24-26 settembre 2020 a Mondeggi, Fattoria senza padroni, dove una prima realizzazione della Super Sciame Dance della Rete è stata trasmessa e ballata con gioia festeggiando insieme a partire dal corpo come pratica depatriarcalizzante trasversale in cui incontrarsi per rompere automatismi individuali e collettivi nella liberatoria comunanza di sciame.
La Super Sciame Dance della Rete è parte di SCIAME (in progress, Studiovuoto), processo nomade di partecipazione e creazione condivisa con al centro le api e la comunità alveare, la comunità umana, e il territorio. SCIAME inizia il suo viaggio nel 2017 in Catalogna, a Barcellona, prosegue nel delta del fiume Ebro a El Perelló, il villaggio del miele, a Pievebovigliana, in Italia, nel 2018, e nella Rete Nazionale Beni Comuni Emergenti a Uso Civico nel 2020-2021.
STUDIOVUOTO – Studio di architettura che non costruisce, é un laboratorio aperto che mette al suo centro l’azione dell’abitare lo spazio e la Terra. Fondato dall’artista Valeria Muledda, Studiovuoto nasce dall’esperienza del camminare e dell’attraversare delle arti-azione (teatro, danza, arti performative) e dell’architettura radicale. Integra nelle sue basi la relazione corpo-spazio, la relazione con la natura, e le pratiche della presenza consapevole come strumento quotidiano di osservazione, percezione, e trasformazione personale e comunitaria. In ascolto del territorio e delle sue comunità coinvolge artisti, abitanti, collettivi, e ricercatori in progetti condivisi di indagine, creazione, e autodeterminazione.
La Rete Nazionale dei Beni Comuni Emergenti e ad Uso Civico nasce a Napoli nel 2019 riunendo esperienze di gestione diretta e uso collettivo dei beni comuni, insieme a realtà che in diversi modi hanno approfondito e praticato forme di riappropriazione civica degli stessi, improntate a criteri di fruibilità, inclusività, imparzialità, accessibilità e autogoverno delle comunità di abitanti.
Nella condivisione e continua sperimentazione di pratiche, saperi e strumenti amministrativi capaci di sfidare e superare lo stato di cose presenti, obiettivo immediato è rinforzare anche a livello nazionale la battaglia per il riconoscimento legale dei beni comuni, intesi come tali quando si rendono necessari ai diritti fondamentali, in base alla loro natura, ma soprattutto per effetto delle loro modalità di gestione aperte e attivamente inclusive, che realizzano criteri di mutualismo e solidarietà nei confronti dei tanti bisogni sociali.
L’uso creativo del diritto’ praticato all’interno della rete è parte di un percorso verso nuove istituzioni, che ha origine innanzitutto da pratiche trasformative quotidiane nei territori, che investono le relazioni sociali – e i loro caratteri competitivi e patriarcali – così come l’ecologia, l’organizzazione della produzione e distribuzione, il governo del territorio e tanti altri temi.