§Adolescenze
OSSERVATORIO CONTEMPORANEA:
sguardi adolescenti e pratiche di riappropriazione urbana
di Barbara Barbantini

Il testo intende approfondire l’esperienza triennale di militanza e attivismo culturale che mette a centro lo sguardo degli adolescenti in un palpitante tentativo di riattivazione e riconnessione con lo spazio urbano della città di Savona.

Osservatorio Contemporanea [1] è una rassegna pensata come un laboratorio permanente che, nascendo dalla nostra esperienza educativa maturata nel mondo della scuola e dei musei, mette in relazione arte e formazione attraverso attività che coinvolgono e avvicinano i ragazz* ai linguaggi della contemporaneità e che propone un’inedita e critica rilettura della città di Savona. L’idea di “Osservatorio Contemporanea” scaturisce dal voler rileggere il nostro territorio attraverso le poetiche e i linguaggi degli artisti contemporanei e proporre agli student* l’occasione unica di uscire dalle aule e poter interagire con lo spazio urbano. 

Immaginiamo la città come un museo effimero dove di volta in volta si materializzano lavori site-specific che si nutrono della relazione tra adolescenti e artisti. 

#1  Sara Leghissa con Maddalena Fragnito e Marzia Dalfini_ FAKE UNIFORMS

Fake Uniforms (per agire invisibilmente sotto gli occhi di tutt*) è una pratica di affissione di manifesti nello spazio pubblico. Il contenuto tratta di come alcune pratiche illegali e l’invisibilità di alcuni corpi siano parte della nostra vita quotidiana, a seconda del luogo in cui ci troviamo, del contesto storico e del privilegio che incorporiamo. Partendo dalla condivisione di esperienze di persone le cui traiettorie di vita si riferiscono al tema trattato, l’azione diffonde le loro parole nello spazio  pubblico. 

Sara Leghissa e Maddalena Fragnito hanno incontrato gli student* del Liceo Chiabrera-Martini per parlare di come hanno vissuto la didattica a distanza (DAD) durante i mesi di pandemia. Dalla solitudine alla costruzione di nuove reti, dallo stigma sociale alla responsabilizzazione collettiva, dalla negazione del diritto all’istruzione alla costruzione di lotte per trasformare la scuola.

Photo credits: Mizuko Visual Studio

Il manifesto è un invito a ragionare sullo spazio pubblico come luogo delle istanze di tutti, luogo della collettività, dell’ordine e del disordine, spazio di riflessione e di apertura.
Attraverso pratiche di conversazione e condivisione di esperienze personali, artisti e ragazz* si sono interrogati su visibilità e invisibilità nel contesto scolastico e in quello domestico, a partire da alcune domande “A scuola come sto?”, “La comunità studentesca?”, “E il corpo?”, e dalle urgenze emerse dalle voci dei partecipanti al laboratorio. Insieme a Marzia Dalfini gli student* hanno prodotto i manifesti che sono stati affissi nello spazio pubblico della città di Savona  attraverso una pratica di attacchinaggio collettivo [2]. 

#2 Piazza Magrishi Marianna Pasina e Xenia Trojer / NON MI VA BENE!

Non mi va bene! è un workshop pensato per lavorare con gli student* su una lettura critica della propria città. Attraverso esempi e approfondimenti storici si è introdotto il concetto di grafica come strumento politico e mezzo per manifestare il proprio dissenso. I ragazz* sono stati invitati a raccontare attraverso il linguaggio sintetico della comunicazione grafica gli aspetti contraddittori della città di Savona, dalla difficoltà di trovare spazi di aggregazione spontanea, luoghi stimolanti in cui poter condividere con i propri coetanei esperienze artistiche e relazionali [3].

Photo credits: Mizuko Visual Studio

#3 Simonetta Fadda_ La mia città segreta
Un resoconto fotografico che ha portato allo scoperto scenari meno ordinari del vissuto quotidiano dei ragazz* che hanno riletto il territorio cittadino partendo da una riflessione intorno agli spazi marginali, in abbandono, anonimi. Una Savona non da cartolina, che è stata restituita nelle sue contraddizioni dallo sguardo degli adolescenti che l’hanno scandagliata e attraversata utilizzando il cellulare, quel dispositivo a loro così familiare e senza nessuna ulteriore post-produzione [4]

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Photo credits: Mizuko Visual Studio

#5 Alfredo Gioventù con Daniela Mangini_ “Zolle interstiziali” 

Una mappatura materica della flora che si riaffaccia tra le forme dell’antropizzazione nel contesto cittadino e che, con le sue riappropriazioni creative, genera micromondi che stimolano una riflessione sul rapporto uomo-natura: paesaggi minimi, piante pioniere che si intrufolano con forza ed energia tra le costruzioni e i monumenti, una natura urbana imprevista e spesso indesiderata portatrice di contaminazione, adattamento, bellezza. 

Per sottolineare il valore estetico di questi atti anarchici, densi di vitalità che spesso vengono catalogati come residuali imprecisioni dello spazio urbano, gli artisti, insieme agli student* dell’Istituto Secondario Superiore Mazzini Da Vinci, li hanno dotati di forza plastica, suggerendo, attraverso l’idealizzazione di una zolla, la potenza e l’irrefrenabile energia della terra. 

La “zolla” di ceramica, realizzata sovrapponendo strati di argille di colore diverso, si costruisce, idealmente, così come si è stratificata la superficie della terra, con le sue piane alluvionali e le sue rocce sedimentarie. 

Photo credits: Mizuko Visual Studio

#6 Arianna Desideri_ Deriva

Durante il workshop di Arianna Desideri gli student* del Liceo Artistico A. Martini insieme alle allieve del Corso di Didattica per il Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova hanno reinterpretato la città su carta attraversandola collettivamente. 

Essenziali regole del gioco: un gruppo di persone, una deriva in città, una cartolina ciascuna (interamente bianca), una penna; agire liberamente sul supporto, scambiarselo nel tragitto, quante più volte possibile. Un grande disegno a più mani, dalle autorialità ora con-fuse, per creare una mappa infedele, ironica e sinestetica.

Photo credits: Mizuko Visual Studio

Note

[1] Osservatorio Contemporanea è un progetto di Après la nuit APS a cura di Stefano Allosia e Barbara Barbantini.
Après la nuit APS  nasce  nel 2004 e si occupa della diffusione e dell’approfondimento della cultura contemporanea privilegiando l’interdisciplinarietà tra le arti e in un continuo atto di incontro con poetiche e pratiche di artisti, educatori e curatori.
Dal 2023 Après la nuit gestisce e cura la programmazione di  “Selvatico”,  spazio culturale situato nel cuore del centro storico di Savona, pensato per dare corpo e voce a sguardi e pratiche della cultura contemporanea.
[2] Sara Leghissa è una ricercatrice indipendente e performer con base a Milano. La sua pratica artistica avviene principalmente nello spazio pubblico, attraverso un principio di ecologia delle risorse, che si serve il più possibile di ciò che è già disponibile nella realtà. Crea sistemi e dispositivi che cercano di mimetizzarsi e confondersi con il contesto, per veicolare immagini e contenuti e per incontrare e intercettare pubblici diversi, attraverso l’uso di tecnologie accessibili e legate all’ordinario.
Maddalena Fragnito è artista indipendente e attivista culturale. Si occupa di sperimentazioni intorno a modelli di produzione culturale e di cura e mantenimento di spazi condivisi e di comunità, come concetti chiave intorno cui ripensare nuove forme di produzione e riproduzione sociale. Collabora come artista e ricercatrice con diverse istituzioni culturali e Università.
Marzia Dalfini si occupa di grafica, scenografia e pedagogia artistica. Collabora con artistə, performer e festival curandone il processo grafico e scenografico. Partecipa allo sviluppo e alla realizzazione di progetti di arte sociale con organizzazioni indipendenti. Svolge laboratori artistici per bambinə con particolare attenzione alla pedagogia attiva.
[3] Piazza Magrishi è un collettivo informale costituito da Marianna Pasina, illustratrice e graphic designer, e Xenia Trojer, operatrice di comunità e graphic designer. Dopo aver conseguito la laurea in Design e Arti, entrambe hanno approfondito la loro formazione con il master Design for Children presso la Libera Università di Bolzano. Dal 2014, Piazza Magrishi sviluppa progetti per enti no-profit e realtà socio-educative. Gli interventi spaziano da laboratori partecipativi a progetti di comunicazione visiva, con un particolare interesse per temi di rilevanza socio-culturale.
[4] Simonetta Fadda è artista, educatrice, saggista e traduttrice. Dagli anni Ottanta lavora con la video arte. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in Italia e in Europa. E’ docente di Pedagogia e Didattica dell’Arte  presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.
[5] Alfredo Gioventù con Daniela Mangini (Italia) è ceramista e scultore, durante una ventennale ricerca artistica ha indagato le possibilità espressive dei materiali ceramici cotti ad alta temperatura, sperimentando il loro utilizzo anche nel campo della scultura.  Ha realizzato molte opere pubbliche ed  ha coordinato importanti progetti per la sperimentazione didattica nei musei e in particolare presso il Civico Museo di Architettura e Scultura di S.Agostino a Genova, e per la realizzazione di reti di collaborazione tra ecomusei della pietra in Europa.  Daniela Mangini è ceramista, atelierista ed educatrice.
[6] Arianna Desideri è una storica dell’arte e curatrice indipendente. Nel 2020, ha pubblicato il volume Roma 70. Interventi e pratiche artistiche nello spazio urbano (Terreblu, Caserta). La sua ricerca si focalizza sul panorama artistico dalla seconda metà del Novecento a oggi, con un focus sull’arte partecipativa e sul postumanesimo. Particolare interesse è rivolto allo studio di metodologie processuali, site-specific, liminari, relazionali e metadiscorsive.​​

Bibliografia

Careri F., Walkscapes, Einaudi, Torino, 2006.
Clément G., Breve trattato sull’arte involontaria, Quodlibet, Roma, 2019.
Hooks B., Insegnare a trasgredire. L’educazione come pratica di libertà, Meltemi, 2020.
Han B., La scomparsa dei riti. Una topologia del presente, Nottetempo, Milano, 2021.
Illich I., Descolarizzare la società, Mimesis, Milano, 2010.
Sossai M. R., Vivere insieme. L’arte come azione collettiva, Torri del Vento Edizioni, Palermo, 2017.

Barbara Barbantini è artista tessile e designer. Specializzata in didattica dell’arte, opera nell’ambito dell’educazione museale e della mediazione del patrimonio artistico e culturale. E’ curatrice di progetti multidisciplinari che esplorano la relazione tra linguaggi della contemporaneità e infanzia. Dal 2018 è docente di “Didattica per il Museo” presso l’Accademia Ligustica di Genova. Co-fondatrice di Après la nuit APS e di Selvatico, spazio per poetiche e pratiche non addomesticate nel centro storico di Savona.