La Bell’ra (studi per un monumento all’attenzione) é un progetto per la realizzazione di un monumento permanente nella città di Milano.
L’opera nasce da un fatto di cronaca accaduto a Milano nel 2010. Il caso catturò l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica tanto da rimanere impresso nella memoria collettiva a distanza di anni.
In una mattina qualsiasi un giovane pugile dilettante incontrò una donna per strada. Senza alcun motivo, senza che si conoscessero, senza nessuna possibile vaga per quanto ingiustificabile ragione, l’uomo attaccò la donna iniziando a prenderla a pugni fino ad ucciderla, il tutto sotto gli occhi dei passanti in una delle vie più trafficate della cittá. Ciò che mi colpì di questa vicenda fu l’impossibilitá di inserire quell’atto violento in una griglia logica che, ripeto, non giustifica l’omicidio, ma cerca in qualche modo di darne una direzione di lettura.
L’immagine che iniziò a ossessionarmi fu lo strascico di dolore che questa perdita lasciò dietro di sé e il pensiero che quella donna avrebbe potuto essere chiunque: mia madre, mia sorella. La mia intenzione é quella di realizzare un piccolo monumento esattamente nel punto in cui é avvenuto il fatto.
Sulla parete che ha visto svolgersi l’omicidio sarà installata una piccola teca, dall’aspetto anonimo e ordinario, apparentemente vuota e dimenticata. I vetri solitamente trasparenti della teca saranno sostituiti da vetri opalini che renderanno impossibile la visione interna durante il giorno.
Durante le ore diurne la teca sarà sorda e mimetizzata nel tessuto urbano.
Con il calare del sole e l’accendersi delle luci artificiali qualcosa nella teca si animerà e il lavoro inizierà a vivere.
Una piccola proiezione partirà dal suo interno e per tutta la notte sembrerà che una farfalla notturna vi sia rimasta imprigionata.
Per l’arco di tempo in cui la città è più silente e dal respiro regolare e profondo, la proiezione dell’insetto continuerà ad agitarsi e sbattere contro il vetro.
Alle prime luci del giorno la proiezione cesserà e il monumento tornerà a scomparire.
La scelta della farfalla notturna non è casuale. ricordo che i miei nonni d’estate mi raccontavano che le bell’re, falene in perugino, erano le anime dei morti che continuavano a vagare sulla terra in cerca di giustizia e pace.
Penso a questo monumento come a un intervento che possa essere replicato in tutti quei luoghi che siano stati lo sfondo di fatti analoghi.
Un monumento discreto che non vuole destare clamore ma l’attenzione di una percezione privata e inaspettata.
Gianni Moretti (Perugia, 1978), vive e lavora tra Milano e Berlino. La sua ricerca artistica è esposta in mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Ha partecipato a due Eventi Collaterali della Mostra Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia. Ha collaborato con la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, Milano; con le Accademia di Belle Arti di Perugia e Bologna; FAI Fondo Ambiente Italiano, Milano; Hongyu International School, Pechino (Cina). Tra i riconoscimenti ottenuti: Premio d’Arte Rugabella 2011, Milano; XXIII Premio Oscar Signorini 2006, Milano; Premio Accademia Olimpica Nazionale 2006, Roma; Premio Iceberg 2005, Bologna; Premio Nazionale delle Arti 2003, Roma. Nel 2015 è stato nominato Accademico di Merito dall’Accademia di Belle Arti di Perugia. Dal 2015 è docente di “Anatomia dell’immagine” in LABA, Brescia. Il suo lavoro è presente in collezioni private e pubbliche: Museo di Palazzo Poggi, Bologna; Museo d’Arte Contemporanea, Lissone; Museo MAR, Ravenna; Museo storico della Resistenza di S. Anna di Stazzema, Lucca; Collezione Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano. L’artista è rappresentato da Montrasio Arte Monza e Milano.