§Adolescenze
Essere adolescente in un mondo che brucia
di Stefania Loiudice e Susanna Caldonazzi

Essere adolescente ha a che fare con il futuro, con tutto quello che ancora non sai ma che in qualche modo già ti appartiene, nonostante le paure. Ma cosa significa essere adolescente negli anni Venti del Duemila?

Non deve essere semplice: tra la costante pressione di raccomandazioni come “il mondo è vostro”, “siete voi il domani” e un pianeta ereditato in condizioni di salute non ottimali, come si proiettano adulti gli adolescenti di oggi, all’apparenza proprietari di un “futuro senza futuro”?

Conoscono la questione le Creature Selvagge: Giovanni Baratto, Rafika Belarbi, Sara Azzurra Canino, Francesca Da Rugna, Arianna De Cia, Edoardo Della Gala, Anna Gramola, Chiara Mattevi, Fabio Prezzi, Fabiano Stedile, Gabriele Candioli, Davide Di Leo, Elia Minutillo, Francesca Santuari e Giovanni Zeni. Quindici ragazzi e ragazze che da febbraio a maggio scorsi a Rovereto, in provincia di Trento, hanno preso parte a un laboratorio di arti performative sul tema del rapporto tra esseri umani e ambiente promosso da Oriente Occidente e realizzato con IAC – Centro Arti Integrate.

Creature Selvagge IAC – Oriente Occidente Studio 2023_Foto Giulia Lenzi

La storia è una favola dal sapore attuale: è necessario salvare il pianeta e sembra accorgersene solo chi ha meno potere. Le creature selvagge sono esseri ibridi, metà animali, metà adolescenti; una specie in via di estinzione. Anzi, creature a metà tra due specie in via di estinzione. I primi spesso vittime del “progresso umano” che ha fatto del mondo un luogo per loro poco accogliente, gli altri perché esortati a crescere sempre più in fretta per rispondere ai bisogni della società del successo.

La convivenza con l’essere umano adulto che prende decisioni per sé e per l’ambiente che abita è diventato ormai un problema troppo grande e le creature selvagge si riuniscono in assemblea per affrontare la questione. E così, in un equilibrio di ambiguità, la favola si srotola tra goffi tentativi di vendetta, proposte per salvare il pianeta, nuove modalità per relazionarsi agli esseri umani adulti. 

Ognuno dei partecipanti ha scelto il proprio animale, ha costruito il personaggio disegnandone aspetto e carattere spesso in modo quasi autobiografico, dandosi l’occasione di giocare con le proprie fragilità; con la felicità e il disorientamento di avere 16,17,18 anni; con la frustrazione di aver trascorso alcuni degli anni più significativi della propria formazione costretti in casa da una pandemia globale.

In questa età di mezzo, dove ogni domanda sembra solo portarne altre, a volte è proprio assumendo nuove forme che ci si riesce a guardare allo specchio.

La ragazza-orso, il ragazzo-ragno, la ragazza-cane, il ragazzo-aquila e tutti gli altri dal palco e davanti alla telecamera gridano il bisogno di essere ascoltati, reclamano il diritto a difendere un pianeta, rivendicano la possibilità di avere voglia di prendersi la scena pur non avendo tutte le risposte.

Creature Selvagge, ph. Andrea Santantonio

L’arte diventa qui uno strumento per esprimere i sentimenti legati a un’età rivoluzionaria, insieme a quelli legati alle questioni ambientali e climatiche che caratterizzano l’epoca che viviamo: un modo per attivarsi e avere un confronto con altri ragazzi e ragazze che vogliono mettersi in gioco per scoprire sé e il mondo, cercare inedite soluzioni, allenarsi all’impossibile e trovare – o ritrovare – la scintilla della curiosità, nascosta dalla sfiducia e dal cinismo di anni duri.

Nota
Partirà a breve Creature selvagge 2. Il mondo di domani. I dettagli del progetto sono accessibili a questo LINK

Oriente Occidente è un’associazione culturale che crede nella pratica e nella cultura del dialogo e progetta reti di relazioni attraverso il linguaggio della danza, che per sua definizione supera i confini: di lingua, di etnia, di genere, di età, di cultura. Con uno sguardo visionario e di eccellenza. È un ponte tra l’est e l’ovest, tra il nord e il sud, tra la forma e il contenuto, tra l’etica e l’estetica, tra il passato e il futuro.

IAC Centro Arti Integrate dal 2010 si occupa di promozione e produzione teatrale e nasce dalla volontà di incontro, ascolto e sguardo che il teatro crea. Il lavoro della compagnia ha una modalità collaborativa, grazie alla quale tutti possono trovare il giusto spazio per praticare le proprie attitudini e abilità. Alla qualità artistica la compagnia affianca un’attenzione al sociale: sperimentare, imparare, scambiare, includere, fare parte di un processo collettivo sono i temi che accomunano i progetti.