Il video è composto da otto inquadrature fisse di paesaggi urbani.
Il materiale di studio dal quale è stato sviluppato il lavoro è una raccolta di documentazioni di eventi tragici, come video, fotografie di guerra e antiche rappresentazioni, reperite dal web.
I termini di selezione dei materiali non sono stati determinati dai contenuti bensì dalla chiarezza compositiva e dalla leggibilità formale del gesto violento, attraverso una osservazione distaccata dell’evento che facilitasse una riproduzione mimetica delle azioni.
Il distacco psicologico e patetico dall’evento documentato, l’impalpabilità del contenuto è il principale oggetto di analisi.
Il titolo empatia si riferisce alla negazione del suo significato, all’assottigliarsi della qualità di percezione dello stato emotivo altrui, come conseguenza di una osservazione reiterata e passiva dell’evento tragico offerta dalla comunicazione mass-mediatica.
Importante riferimento del lavoro è la serie di acqueforti di Goya pubblicate postume con il nome “I Disastri della Guerra”, ma originariamente intitolata da egli stesso “Fatali conseguenze della sanguinosa guerra spagnola contro Bonaparte. E altri capricci enfatici.”. Il capriccio è uno stile pittorico che, raggiunto il suo maggior sviluppo durante il romanticismo, aveva come caratteristica quella di rappresentare paesaggi particolarmente fantasiosi e dal carattere assurdo. Facendosi cronista dell’epoca egli rappresenta le atrocità provocate dall’invasione napoleonica in Spagna dal 1808 al 1814.
Le azioni performative inserite nei quadri urbani sono liberamente ispirate ai materiali raccolti, studiati in una prima fase mimeticamente.
EMPATIA. Eight emphatic caprices
The video is composed of eight fixed framings of urban landscapes.
The study materials from which the work has been developed consists of a collection of events of tragic circumstances and violence found on the web such as videos, photographs and ancient representations of war. The selection of materials hasn’t been determined by the contents, but rather by the compositional clarity and legibility of the act of violence, through a detached observation that facilitates a mimetic reproduction of the violent actions.
The psychological and apathetic detachment from the documented event and the intangibility of the content is the main object of analysis.
The title “Empatia” (empathy) refers to the opposite meaning of the term, to the lack of sensibility and capacity to relate to another person’s emotional state, as a result of repeated and passive observation of traumatic events offered through mass media communication.
An important reference for the work is Goya’s series of etchings published posthumously under the name “The Disasters of War”, but originally titled “Fatal consequences of Spain’s bloody war with Bonaparte, and other emphatic caprices” by the artist. ‘Caprice’ (or capriccio) is a specific pictorial genre that reached its greatest development during Romanticism. It features imaginary landscapes with absurd and unreal combinations of figures, buildings and other architectural elements. Being a chronicler of his time, Goya‘s caprices depicts the atrocities caused by the Napoleonic invasion of Spain from 1808 to 1814.
Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi vivono tra Berlino e Torino e lavorano insieme come duo artistico dal 2008. La loro ricerca si sviluppa nell’ambito della danza, la performance e l’arte visiva. Approfondendo tematiche legate alla storica unione tra comunicazione, violenza e potere, attingono ad immaginari antichi costruendo figure o immagini ibride tra storia e contemporaneità.