La scrittrice svedese Astrid Lindgren, quando scrisse nel 1944 la favola di Pippi Calzelunghe, ha voluto creare un’eroina che incarnasse quei valori di indipendenza, anticonvenzionalità e ribellione, capace di sfidare il radicalismo e le convenzioni legate al comportamento e al ruolo femminile.
Rona Yefman citando il personaggio di Pippi Calzelunghe come il suo alter ego, cerca di liberarsi dai condizionamenti dell’ambiente israeliano in cui è cresciuta, il quale è dominato, a causa del perenne conflitto in atto, da una concezione maschilista della società.
Nel video Pippi Longstocking, the strongest girl in the world at Abu-Dis, la Yefman documenta i tentativi di Pippi di aprire il muro di cemento che separa Israele dalla Cisgiordania ad Abu-Dis.
Trasformando un personaggio di fantasia in una eroina contemporanea, l’artista attraverso la finzione affronta il reale realizzando un gesto antiautoritario e di opposizione che incarna il sogno di un cambiamento per la pace.
Attraverso la citazione di questa eroina, capace di sognare un mondo differente ad occhi aperti, la Yefman esamina la crisi della separazione tra entità culturali, suggerendo che la realizzazione di qualsiasi cambiamento, al di là di tutto, non è possibile senza la volontà e il contributo del singolo.
Nella ricerca artistica di Rona Yefman il personaggio di Pippi Calzelunghe continua ad esprimere quella volontà di ribellione verso i ruoli di genere tradizionali, verso la ricerca di situazioni estreme e di personaggi capaci di incarnare una possibilità di libertà.
D’altronde l’eroina della scrittrice svedese Astrid Lindgren ha ispirato, per il suo carattere profondamente sovversivo delle regole sociali, altri artisti come per esempio Pipilotti Rist, che deve a lei il proprio nome.
L’artista svizzera nei suoi film, video istallazioni e performance, rielabora in modo ironico i mezzi artistici a sua disposizione creando immagini lussureggianti e psichedeliche che focalizzano l’attenzione su soggetti tipicamente femminili, trattati con uno stile anticonvenzionale e dirompente.
Rona Yefman e Pipilotti Rist, pur nella diversità del loro lavoro, pongono attenzione particolare nell’esprimere una capacità di immaginazione e un senso sottilmente giocoso, sempre colto in una prospettiva liberatoria.
Oltre al video Pippi Longstocking, the strongest girl in the world at Abu-Dis, nell’opera di Rona Yefman, come nella serie My brother and I (1996-2009) e nella serie Marta Bouk (2002-2009), è comune il desiderio di andare al di là della norma, di rintracciare identità multiple capaci di esprimere il divario tra chi siamo e chi vorremmo essere.
In tutti i personaggi, protagonisti delle opere di Rona Yefman, emerge la volontà dell’artista di evidenziare l’umanità dei suoi soggetti.
Nell’andare oltre la semplice documentazione del reale, c’è il desiderio di porre l’attenzione sulla complessità dell’identità in un’ottica di cambiamento fondato sul riconoscimento e accettazione delle diversità.
Domenico Bilà: At first, why do you choose to quote the fictitious character Pippi Longstocking? And what does she mean for you?
Rona Yefman: As an artist coming from a conflict zone created by male dominate behavior, I was forced to seek freedom from the political, physical, and psychological constraints that defined my environment. In order to do this, I began to make work that was inspired by anarchistic movements born of creativity, rage, and individualism.
Since childhood I have envisioned the Classic children’s hero Pippi Longstocking as my alter ego because she is a rebellious character with socially subversive ideas. The Swedish writer Astrid Lindgren wrote this fairytale in 1944 to inspire her daughter to understand radicalism and defy the conventions of normal feminine behavior.
D.B.: If you have to define “the sense of the quote” in your artistic research, what would you say?
R.Y.: As a natural and legitimate way to work in a cultural context.
D.B.: You said that you are fascinated by the gap between what we are and what we want to be. Using characters as Pippi, or quoting stereotyped behavior patterns of the modern society, does it help you in your research about identity and its complexity?
R.Y.: The quote about Pippi L. helps to define the extreme situation of the artificial fiscal wall which contradict with possibilities of freedom.
D.B.: You quoted Pippi, turned her into a contemporary heroine and in this way you face up to the real life through fiction. Do you think that in this way, even the fiction could be again current and effective through its impact in a new imaginary?
R.Y.: In collaboration with Tanja Schlander, a sound and performance artist who I was inspired from her activist work recording the sound of the wall.
We transformed her to Pippi Longstocking as a contemporary female hero. Using Pippi’s own notion that she is “The strongest girl in the world!” I document Tanja’s absurdist attempts to move the huge concrete wall that separates Israel from the West Bank. This anti authoritarian act was done in a real opposition to the situation at Abu Dis. Though she was playing a character, the act itself managed to make a difference when it was recognized as an effort to establish peace by local Palestinians who passed by and encouraged her.
Ha conseguito il BFA alla Bezalel Academy di Gerusalemme nel 1999, seguito da un MFA presso la Columbia University School of the Arts di New York nel 2009. Tra le sue mostre più recenti, si possono menzionare: L’arte può fare di più?, Art Focus # 5, Gerusalemme 2008; Let it Bleed, galleria PARTICIPANT inc, New York 2010.
Il video Pippi Longstoking, the strongest girl in the world at Abu-Dis, realizzato in collaborazione con l’artista danese Tanja Schlander nel 2008, mostra il personaggio di Pippi Calzelunghe che tenta di aprire il muro di cemento che separa Israele dalla Cisgiordania.