a cura di Paola Bommarito
“Alcuni tramandano le cose rendendole intangibili e conservandole, altri le situazioni, mettendole a disposizione e liquidandole”. La citazione è una cerniera fra passato e presente nella misura in cui interrompe il discorso presente per richiamare il passato e inserirlo come frammento. La condizione interessa il discorso attuale, ma mantiene lo stesso la possibilità, che le aleggia intorno come uno spettro, di un’ulteriore penetrazione del testo attraverso altri discorsi. Raccogliere il significato di un frammento è in qualche modo renderlo di nuovo efficace, attraverso l’impatto che questo produce in un nuovo immaginario. La citazione è una modalità di formazione della memoria attraverso la ripetizione. È ritorno e riscoperta, bisogno e desiderio. Ha funzioni riempitive, colma una frattura. Anche la scrittura della storia può essere definita come una forma di citazione attraverso cui quello che di volta in volta è l’oggetto storico viene strappato al suo contesto e in tal modo conservato per divenire finalmente leggibile. Ogni forma di citazione mantiene una continuità spazio-temporale, si protrae nel tempo e, nel continuo ritorno del suo battito, non lascia prevedere la sua fine.
Frasi liberamente tratte da: W. Benjamin, Il carattere distruttivo (l’orrore del quotidiano); N. Pethes, J. Ruchatz, Dizionario della memoria e del ricordo; W. Benjamin, I Passages di Parigi; G. Bedoni, Visionari. Sogno arte e follia in Europa.