a cura di Viviana Gravano
“Lo spazio è un dubbio: devo continuamente individuarlo, designarlo” L’impostazione concettuale di questo numero si è modellata attraverso il pensiero di Georges Perec, dell’antropologo Michel De Certeau e delle pratiche Situazioniste. Gli spazi in dubbio sono quelli da fermare, conquistare, trattenere. Vi sono spazi che non è possibile pensare, sono gli spazi dell’appropriazione dell’esperienza. Altri spazi possono essere un mezzo di conoscenza e di azione: spazi architettonici modificabili a seconda della volontà dei loro abitanti. Infine si ha uno spazio dal momento in cui si prendono in considerazione vettori di direzione, in cui è il corpo ad assumere una posizione nello spazio.