si è sempre concentrato l’interesse sul momento della produzione del segno ignorando completamente il processo di legittimazione dell’attenzione prestata al segno.
In un momento come questo dove il nostro tempo privato viene occupato e colonizzato a forza da una massa di segni in cerca di ascolto che in tutti i modi, anche per via subliminale, tentano di eludere la nostra vigilanza, è assolutamente necessario spostare l’attenzione dal produttore al consumatore di segni.
Franco Vaccari
Duchamp e l’occultamento del lavoro (1978)
Marcel Duchamp, Roue de Bicyclette, 1913.
Pagina dal catalogo Manufacture Française d’Armes et Cycles de Saint-Etienne, 1913
dittico (stampa fotografica), 2009, 70×50 cm, 3 ed.
Courtesy: Galleria Michela Rizzo e l’Artista
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Marcel Duchamp, Egouttoir (Scolabottiglie/Bottle Rack), 1914.
Pagina dal catalogo Manufacture Française d’Armes et Cycles de Saint-Etienne, 1913
dittico (stampa fotografica), 2009, 70×50 cm, 3 ed.
Courtesy: Galleria Michela Rizzo e l’Artista
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Marcel Duchamp, Neuf Moules Mâlic, 1914-1915.
Pagina dal catalogo Manufacture Française d’Armes et Cycles de Saint-Etienne, 1913
1dittico (stampa fotografica), 2009, 70×50 cm, 3 ed.
Courtesy: Galleria Michela Rizzo e l’Artista
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Marcel Duchamp, Rotative plaques verre, optique de précision (Rotary Glass Plates, Precision Optics), 1920.
La Science Amu-sante, Cent nouvelles experiences par Tom Tit, Larousse, Paris 1892.
2dittico (stampa fotografica), 2009, 70×50 cm, 3 ed.
Courtesy: Galleria Michela Rizzo e l’Artista.
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Dulcinea, 1911.
3dittico (stampa fotografica su alluminio e plexiglass), 2009, 140×200 cm, 3 ed.
Courtesy: Galleria Michela Rizzo e l’Artista
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Allevamenti di polvere/Dust Breeding.
Hiroshima. Man Ray, Marcel Duchamp diary after several days of conversation.
Duchamp was convinced that winning the game lay not so much in deliberating but in the adversary’s involuntary transmission of thought,
trittico (stampa fotografica su alluminio e plexiglass), 2009,140×200 cm, 3 ed.
Courtesy: Galleria Michela Rizzo e l’Artista
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Rose Sélavy (Marcel Duchamp), Belle Haleine, Eau de Voilette, 1921.
L’histoire de La Belle Hélaine de Constantinople, Bibliothèque Bleue, XVII secolo/17th century
dittico (stampa fotografica su alluminio e plexiglass), 2009, 140×200 cm, 3 ed.
Courtesy: Galleria Michela Rizzo e l’Artista
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Poster della mostra, Editions de et sur Marcel Duchamp, Givaudon, Paris, 1967.
Nuclear Explosion Watched by Soldiers, Nevada Desert, USA, 1955,
4dittico (stampa fotografica su alluminio e plexiglass), 2009, 140×200 cm, 3 ed.
Courtesy: Galleria Michela Rizzo e l’Artista
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Interest has always concentrated upon the moment of the production of the sign, while completely ignoring the process of legitimisation of the attention given to the sign.
In a moment such as this when our private time is becoming forcibly occupied and colonised by a mass of signs which, in search of reception, attempt in every way, even subliminally, to elude our vigilance, it is absolutely necessary to shift our interest from the produces to the consumer of signs.
Franco Vaccari
Duchamp and the Concealment of Work (1978)5
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1 Indubitabile la somiglianza tra gli Stampi maschili (gli scapoli) di Duchamp e gli abiti riportati nel catalogo Manufacture Française d’Armes et Cycles de Saint-Etienne
The similarity between the Nine Malic Moulds (the bachelors) by Duchamp and the clothes featured in the catalogue Manufacture Française d’Armes et Cycles de Saint-Etienne is unquestionable.
2 Tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento vennero pubblicati parecchi giochi ispirati alla “Scienza divertente”, molti di questi – come il Tom Tit del 1892 – sfruttavano effetti ottici che nascono dall’interazione tra particolari disegni messi in movimento rotatorio e i nostri meccanismi di ricezione visiva.
Between the end of the nineteenth century and the early years of the twentieth many books were published of games inspired by the “science as entertainment” concept. Many of these –like the Tom Tit of 1892 – used optical effects that arise from the interaction between particular designs in rotation and our mechanisms of visual reception.
3 Lo strano titolo del quadro – Dulcinea – si chiarisce se si osserva l’opera da una certa distanza e in modo che aumenti il contrasto. Così facendo si vedrà apparire la testa di un vecchio che presenta i tratti inconfondibili di Don Chisciotte.
The strange title of the painting – Dulcinea – becomes clear if the work is looked at from a certain distance and the contrasts are increate. In this way, the head of an old man appears who bears the unmistakeable features of Don Quixote.
4 Una cosa che mi aveva sempre sorpreso era l’assenza nel lavoro di Duchamp di un qualsiasi riferimento alla bomba Atomica. Come era possibile che l’evento forse più significativo del XX Secolo non avesse lasciato traccia nella sua opera! Poi mi è capitato di vedere il manifesto della sua mostra alla Galleria Givaudon (Parigi 1967) e un riferimento mi è sembrato di averlo trovato.
Something that had always surprised me was the absence of any reference to the atomic bomb in Duchamp’s work. How on earth could what was probably the most important even of the twentieth century not have left some trace in his work! And then I happened to see the poster for his exhibition at the givaudon Gallery (Paris, 1967) and I think I found a reference.
5 Vaccari F., Duchamp e l’occultamento del lavoro, 1978, in Vaccari F., Duchamp messo a nudo. Dal ready made alla finanza creativa, Gli ori, 2009. Volume pubblicato in occasione della mostra Paso doble | Franco Vaccari – Mauro Ghiglione a cura di Viana Conti. Galleria Michela Rizzo, Venezia.